Gli Aristogatti non passano l’ultima selezione del Pet Carpet Festival ma basta guardare il loro filmato per comprendere che è un vero corto, fatto non solo di buoni sentimenti ma anche di qualità.
Se è vero, come si dice, che l’importante è partecipare è anche vero che non sempre vincono i migliori. E così al Pet Carpet Festival i pelosi della Colonia Felina degli Aristogatti del Castello di Santa Severa sono stati esclusi dalla finale. Fra le mura dell’antico maniero serpeggia un grande sgomento perché loro, i volontari della Colonia e i loro amici, ce l’hanno messa proprio tutta per fare un corto bello ed esauriente che raccontasse la loro lunga storia. Sono vent’anni che i volontari si prendono amorevolmente cura dei mici.
Oggi la colonia, come spiega il filmato con la voce suadente dell’attore regista Agostino De Angelis, è regolarmente riconosciuta ed è diventata una sezione locale dello Storico Ente Nazionale Protezione Animali, fondato dall’Eroe dei Due Mondi. È stata una battaglia difficile perché hanno dovuto combattere oltre che contro la diffidenza anche contro abbandoni, inclusi i piccolissimi, aggressioni di cani non controllati dai padroni, e persino pirati che fanno il rally nei grandi parcheggi di fronte al Castello. Non è stato facile raccontarla con leggerezza e senza piangere miseria. I volontari in questi lunghi anni hanno fatto tutto con le proprie forze, autotassandosi per coprire le spese veterinarie, del cibo e di quanto necessario per aiutare i loro piccoli felini. Così quando hanno saputo di essere arrivati in semifinale si sono sentiti ripagati per tanta abnegazione: adesso tutti avrebbero conosciuto la loro lunga e difficile storia.

Invece, alla finale sono stati votati altri corti – anche con gran difficoltà perché scrivere nel buio della sala dev’essere veramente complicato – fatti di tanto amore, nobili sentimenti e di humor, fra l’alieno e la licantropia. Ma la qualità delle immagini, delle riprese, del montaggio e del sonoro, non somigliava neanche un pochino a quella del corto degli Aristogatti.
I volontari allora hanno pensato che quelle persone e quelle organizzazioni, che in alcuni casi si sono affidate a dei tecnici, a quanto hanno visto scorrere sui titoli di coda, hanno molto bisogno e che quindi andava bene così: noi siamo forti, abbiamo le spalle grosse ce la facciamo anche da soli. Poi hanno sentito dire che c’era un “Premio della critica” e quindi si sono detti: ecco perché non ci hanno scelto, il nostro era un vero corto, in lavoro professionale di qualità, ci daranno il “Premio della critica”. Ma l’ottimismo si è spento poco dopo: non è arrivato neanche questo riconoscimento. Adesso chi glielo racconta all’eroico “Giuseppe” che ci hanno bocciati! Coraggio ragazzi: il corto degli Aristogatti si premia da solo, basta guardarlo per rendersi conto del suo livello.
Oggi non è tempo di essere tristi. In molti lo vedranno e conosceranno la vostra bella storia fatta di tanto impegno perché in fondo l’amore paga sempre, sopratutto quello di chi dona senza chiedere nulla in cambio.
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